Scegliere il CRM con cui gestire i contatti può sembrare una decisione tecnica, ma in realtà incide sull’organizzazione del lavoro, sulla qualità delle relazioni con i clienti e sul modo in cui un’azienda cresce.
Tra le soluzioni più diffuse spiccano Brevo e HubSpot, due piattaforme nate con approcci diversi ma con un obiettivo comune: semplificare la gestione dei lead e migliorare le conversioni.Vediamo cosa le distingue, quando conviene una rispetto all’altra e come inserirle in una strategia commerciale efficace.
Origini e filosofia di Brevo e HubSpot
Brevo nasce in Francia nel 2012 come piattaforma di email marketing (Sendinblue) e nel tempo evolve in un ecosistema CRM completo; oggi integra email, SMS, automazioni, chat, moduli e gestione pipeline vendite. L’obiettivo dichiarato è quello di rendere il marketing accessibile a tutte le aziende, anche di piccole dimensioni, offrendo funzionalità chiave a costi contenuti.
HubSpot, invece, nasce nel 2006 a Boston e rappresenta uno dei primi esempi di CRM all-in-one pensato per inbound marketing e sales automation. È strutturato in “hub” (Marketing, Sales, Service, CMS, Operations) e offre una suite molto ampia, pensata per la scalabilità delle imprese.
La differenza di approccio si nota subito: Brevo punta su semplicità e accessibilità; HubSpot su integrazione profonda e crescita nel tempo.
Brevo e HubSpot: funzionalità a confronto
Sia Brevo che HubSpot offrono una gestione avanzata dei contatti, ma con logiche diverse.
Gestione lead e contatti: Brevo propone una visione chiara delle pipeline, permette di assegnare lead ai commerciali e di automatizzare follow-up via email o SMS. È pensato per chi vuole un sistema operativo senza complessità di configurazione. HubSpot, invece, offre una gestione dei lead più articolata: punteggi automatici, tracciamento delle interazioni, segmentazione dinamica e integrazione nativa con form, chat e campagne multicanale.
Automazioni e workflow: Brevo consente automazioni basate su trigger (apertura email, visita pagina, compilazione modulo) e offre un editor visuale intuitivo. HubSpot fa un passo in più: i suoi workflow permettono azioni condizionali complesse, aggiornamento di proprietà, creazione di task, invio di notifiche e integrazione con CRM esterni o piattaforme terze tramite API. È uno strumento adatto a team che vogliono personalizzare ogni passaggio del funnel.
Email marketing e comunicazioni: entrambe le piattaforme hanno un forte focus sull’email marketing. Brevo offre invio di newsletter, campagne e SMS con un pricing legato al numero di email, non di contatti (un vantaggio per chi ha database ampi). HubSpot, al contrario, lega i costi al numero di contatti gestiti e offre template dinamici, A/B test e tracciamento avanzato delle performance.
Integrazioni e scalabilità: HubSpot vince per ampiezza di integrazioni (più di 1.500 app nel marketplace ufficiale) e per la capacità di crescere con l’azienda: puoi partire con un piano gratuito e scalare verso soluzioni enterprise. Brevo offre integrazioni con CMS e strumenti diffusi (WordPress, Shopify, WooCommerce, Zapier) ma resta più limitato nell’estendibilità.
Prezzi e piani
Sul fronte economico, la differenza è significativa.
Brevo parte da un piano gratuito con automazioni di base e fino a 300 email al giorno. Il piano “Starter” parte da 19€/mese, mentre il piano “Business” (che include CRM avanzato e supporto prioritario) parte da 49€/mese.
HubSpot offre un piano gratuito più limitato (CRM, email marketing base e contact management), ma i costi crescono rapidamente nei piani a pagamento: il “Marketing Hub Starter” parte da 18€/mese, mentre il “Professional” può superare 800€/mese, a seconda del numero di contatti.
Il prezzo, tuttavia, riflette anche la differenza di filosofia: HubSpot è costruito per chi intende scalare e ha bisogno di integrare marketing, vendite e customer service in un unico ecosistema. Brevo resta ideale per PMI, startup o realtà che cercano una soluzione efficace e sostenibile.
Interfaccia e facilità d’uso
Uno degli aspetti più apprezzati di Brevo è la semplicità dell’interfaccia: tutto è visibile in pochi click, i report sono chiari e le automazioni si costruiscono con un editor drag-and-drop intuitivo. È una piattaforma “amica” dei team marketing che non vogliono dipendere da un tecnico per ogni modifica.
HubSpot, invece, richiede un po’ più di tempo per orientarsi, ma offre un’interfaccia pensata per i team che lavorano in sinergia (marketing, sales e customer success) e che hanno bisogno di una visione completa del ciclo cliente.
In altre parole: Brevo è più immediato; HubSpot più completo.
Supporto e community
HubSpot dispone di una community vastissima, corsi gratuiti (HubSpot Academy) e un supporto strutturato con SLA chiari.
Brevo, dal canto suo, punta su un’assistenza multilingua (anche in italiano) e un help center molto ricco, ma con tempi di risposta che possono variare a seconda del piano.
In entrambi i casi, l’accesso a risorse educative e tutorial è un plus: chi adotta questi strumenti può crescere in autonomia, migliorando le proprie competenze digitali.
Quando scegliere Brevo
Brevo è la scelta più sensata per chi:
- vuole un CRM semplice, operativo e dal costo contenuto;
- gestisce campagne email e SMS direttamente dal CRM;
- lavora con piccoli team o budget limitati;
- non ha bisogno di automazioni molto complesse.
È perfetto per PMI, e-commerce o agenzie che vogliono concentrarsi sulla relazione con i clienti più che sulla configurazione tecnica.
Quando scegliere HubSpot
HubSpot è ideale per chi:
- desidera una piattaforma completa che integri marketing, vendite e supporto clienti;
- lavora con funnel articolati e vuole personalizzare automazioni e segmentazioni;
- ha un team commerciale strutturato e in crescita;
- vuole integrare facilmente tool esterni o soluzioni enterprise.
È la scelta giusta per chi cerca un CRM con cui costruire un ecosistema digitale scalabile nel tempo.
Il ruolo del CRM nella gestione dei lead
Al di là delle differenze tecniche, il punto è uno: un CRM serve a coltivare relazioni.
Con un sistema strutturato, ogni contatto ha una storia tracciabile: da dove arriva, cosa ha cliccato, quando è stato contattato.
Secondo alcuni studi, le aziende che adottano un CRM aumentano la produttività delle vendite fino al 34%.
Ma il vero valore non sta nei numeri, bensì nella visione integrata del cliente: sapere chi è, cosa gli interessa e quando contattarlo è ciò che trasforma un database in una rete di opportunità.
Come scegliere il CRM più adatto
La scelta tra Brevo e HubSpot dipende da tre fattori chiave:
- Dimensione e complessità dell’azienda: più il processo commerciale è articolato, più HubSpot risulta utile.
- Budget disponibile: Brevo garantisce ottime performance a costi contenuti.
- Tempo e competenze interne: chi ha team tecnici o marketing strutturati può sfruttare appieno la potenza di HubSpot; chi cerca rapidità e semplicità può ottenere molto da Brevo.
Brevo o HubSpot? Scegliere con consapevolezza
Con il passare del tempo, i CRM sono divenute piattaforme di relazione sempre più intelligenti: integrano AI generativa, predictive scoring e assistenti virtuali per personalizzare le interazioni.
HubSpot sta già introducendo strumenti basati su ChatSpot e Content Assistant, mentre Brevo ha annunciato funzionalità di automazione predittiva basate su machine learning. Il CRM del futuro non sarà solo un database, ma un sistema che impara dai dati e aiuta i team a costruire relazioni più autentiche.
Brevo e HubSpot rappresentano due visioni del CRM: una più accessibile e immediata, l’altra più strutturata e integrata. La scelta giusta è quella che risponde meglio ai tuoi obiettivi e alla maturità del tuo processo commerciale.
In Trova Clienti, lavoriamo ogni giorno per aiutare le imprese a individuare questo equilibrio: la tecnologia giusta, inserita nella strategia giusta, per generare contatti che diventano relazioni.